Il Pane delle feste

Il Pane delle feste in Sardegna

Per lunghissimo tempo la sussistenza delle genti è dipesa dalla generosità della terra e dal duro lavoro su di essa. Che si trattasse di governare le greggi o le mandrie, oppure di ricavare i prodotti dell’agricoltura, il duro lavoro soggiaceva ai voleri della natura. Pioggia, neve, siccità, insetti e malattie erano in grado di distruggere il lavoro di una famiglia o di un’intera comunità. E come proteggersi da tali calamità? Agli occhi dei nostri avi esistevano solo Dio e i Santi che potevano impedire alla natura la distruzione del lavoro e di vanificare così un anno di fatiche.

Ecco perché le festività ricoprivano un’importanza vitale, da celebrare con solennità e divennero occasione per l’offerta di ciò che più prezioso si potesse donare. Il pane.

Pane delle Feste Sardegna
Festa di S’Isidoro – Tempio Pausania – Ph Giuseppe Goddi

Un esempio lo si può ritrovare ancora oggi nelle processioni in onore di Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, in cui il pane e il grano sono sempre presenti. Questo portò alla creazione di pani riccamente decorati che, una volta portati in processione e benedetti, venivano donati ai vicini e agli amici per poter propiziare benessere e proteggere la famiglia e il lavoro dai capricci della natura. Uno splendido esempio può essere il pane di San Marco, festeggiato a Lei (NU) il 25 Aprile, giorno in cui si celebra il suo martirio.

Questo particolare pane votivo si basa su un impasto di semola di grano duro e acqua e in passato veniva utilizzato “su madrighe”, il lievito sardo, per la lavorazione. Gruppi di vicine di casa o amiche si riuniscono per confezionare questi pani che caratterizzano le celebrazioni di questo importante Santo. Si tratta di un pane di dimensioni variabili, dai 7 a 30 cm, di forma prevalentemente rotonda, a volte decorati con un foro al centro. Questi particolarissimi pani sono caratterizzati da una base piana la cui parte superiore viene riccamente decorata con diversi abbellimenti ricavati plasmando, intagliando e cesellando la pasta.

Anche la più importante delle feste cristiane ha i suoi pani votivi. Nella zona del Logudoro esistono due peculiari tipi confezionati nel periodo natalizio. Il primo è il cosiddetto “bacchiddu’e Deu” ovvero il “bastone di Dio”. Questo particolare pane ha una sagoma che ricorda un bastone con la punta che prende la forma di una spirale a imitare il bastone vescovile. Questo pane viene donato ai bambini durante la questua. Il secondo è la “pertusitta”. Quest’ultimo è un pane di grandi dimensioni sulla cui crosta vengono rappresentate scene di vita pastorale.

Pane Sardo delle feste
Pane di San Marco – Coccoieddas – Ph Giuseppe Goddi

Un altro tipo di pane utilizzato per celebrare i momenti importanti è il “Coccoi”. Di questo particolare tipo di panificazione esistono tracce che si perdono nella storia della nostra isola e viene utilizzato per celebrare le festività religiose e i giorni importanti come, ad esempio, i matrimoni. In queste occasioni assume la forma di un cuore o di un mazzo di fiori e rappresenta un augurio di prosperità. Ve ne sono alcuni tipi che sottolineano nel proprio aspetto l’evento religioso a cui sono dedicati grazie alle decorazioni che lo impreziosiscono.

Ve ne è una variante che viene donata nel periodo Pasquale e prende il nome di “su coccoi cun s’ou”. La pasta dura viene decorata a forma di corona e circonda un uovo sodo a simboleggiare la resurrezione di Cristo.

Una caratteristica che accomuna la maggior parte dei pani votivi sardi è il fatto che sono confezionati con farine purissime che donano loro colori chiari, tendenti al bianco. Esistono eccezioni come il “Su pane de s’anima” di Fonni. Quest’ultimo,  in particolare, viene confezionato con farina d’orzo che lo rende inevitabilmente più scuro. Esso viene realizzato durante la Pasqua e il Giorno dei Morti e viene donato ai vicini e agli amici.

Il pane è sempre stato e sarà sempre un prodotto che non può mancare sulla tavola dei sardi. Sia esso di grano duro o di semola, morbido come le Spianate o croccante come il Carasau, esso ci accompagna nei giorni di festa e nei giorni normali. Esso rappresenta il legame tra i Sardi e la Sardegna e sarà sempre sulle nostre tavole accompagnato dai nostri salumi e dal nostro vino.

A La Palti.